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Vi troverete descritte tutte le attività e le iniziative programmate a beneficio dei bambini e potrete inviare spunti di riflessione, osservazioni e suggerimenti.

venerdì 30 gennaio 2009

LETTERA APERTA DELLE FAMIGLIE AL VESCOVO


Caro “Don Franco”,
per celebrare la ricorrenza di San Giovanni Bosco, che il Papa Giovanni Paolo II ha indicato come “padre e maestro della gioventù”, abbiamo il piacere e l’onore immenso di ospitarLa tra noi, all’interno di questa Scuola dell’Infanzia, che per tutti i genitori presenti, costituisce un punto di riferimento educativo, morale e religioso, al quale speriamo possano un giorno ispirarsi anche i nostri figli.
La sua presenza qui, in questo momento di generalizzato disagio per la dimensione spirituale ed umana della società civile, è di grande importanza e ci sostiene nell’affrontare le difficoltà di una vita dai ritmi irragionevolmente intensi, all’interno della quale è sempre più arduo trovare spazio per valori veri quali, la famiglia, la solidarietà, la fede e la speranza.
Abbiamo letto ed apprezzato molto il tono ed il contenuto della lettera che ha scritto alle famiglie, ed in particolare abbiamo compreso quanto desiderio Lei abbia di infondere serenità e fiducia nell’animo di tutti noi, consapevole evidentemente dei problemi, non solo materiali, che ci troviamo ad affrontare tutti i giorni.
La sua ostinazione nel voler essere per il popolo dei fedeli semplicemente “Don Franco”, altro non è che l’espressione autentica della sua vicinanza, del suo intendimento di intercedere per noi con l’autorevolezza del suo ruolo ecclesiastico, senza però lasciarci soli nell’avventura della vita e nel percorso spirituale che, passando attraverso la fede, può dare un senso più nobile alla nostra esistenza.
La maniera dolcemente nostalgica con cui si rivolge a noi, tuttavia, ci fa anche riflettere su un dato che molto spesso, nei rapporti con l’ordine sacerdotale viene trascurato e cioè, quanto desiderio di ricevere forza, incoraggiamento e calore possa avere chi, come Lei, è chiamato ad assumere un carico di responsabilità così grande.
E’ un po’ come quando tutti noi, passando dal ruolo di figli all’affascinante ma difficile compito di genitori, ci siamo trovati nella necessità di dare risposte ai nostri figli in merito a domande che avremmo ancora voluto, noi stessi, porre ai nostri genitori.
Certo Lei ha il sostegno della fede, come molti tra noi, ma ci sentiamo in dovere comunque, come esseri umani, di manifestarLe tutta la nostra benevolenza, il nostro affetto, la nostra stima e, qualora fosse necessario, il nostro sostegno e il nostro aiuto.
Crediamo che la prima manifestazione della Cristianità risieda nel dovere di ricevere, predisponendosi a dare, anche nei confronti di chi, come Lei, ha una infinita riserva di coraggio e di fede.
Forse uno dei mali della nsostra società sta proprio nella pretesa diversificazione di ruolo tra chi, da sempre si annulla per dare e chi, invece, crede sia giusto sempre e soltanto ricevere, avendo smarrito il senso della solidarietà, il gusto del dialogo e l’importanza della riconoscenza.
Cercheremo di evitare questo errore e saremo felici di raccogliere il suo invito a leggere e a riflettere insieme sul Vangelo e, conseguentemente, disponibili ad impegnarci tutti insieme per tradurre in opera la Parola di Dio.
Le chiediamo, dunque, di poter continuare il nostro sogno comune, un sogno che per i più fortunati conicide con i ricordi e che, ognuno di noi, desidera possa nuovamente trasformarsi in realtà, per il prossimo futuro dei nostri figli.
La salutiamo e la ringraziamo, anche a nome delle Suore e dei nostri bambini, rivolgendole una raccomandazione: non aspetti un invito per entrare nelle nostre case, per Lei la porta è sempre aperta, entri senza bussare, Lei fa parte delle nostre case, delle nostre famiglie e delle nostre vite ed ha un posto accanto a noi tutti i giorni, “ e non solo per prendere un buon caffè…” !

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UN PO' DI STORIA

La Congregazione delle Suore Oblate di Gesù e Maria pone le sue radici nella terra Campana nel lontano 1930, il Vescovo Monsignor Tommaso chiese all'allora Madre Generale Madre Assunta Mignucci la presenza delle suore nella comunità di S. Andrea di Conza e Monteverde. Era la prima volta che le Suore uscivano dalla città di Albano e si aprivano all' esperienza missionaria. La Madre accolse la proposta del Vescovo e inviò le prime suore Sr. Benedetta Arduini e Sr. Francesca Boccitto in questa terra. Dieci anni più tardi Sua Eccellenza, vedendo il valido servizio prestato dalle suore nella comunità, chiede la loro presenza anche in curia e in Episcopio. Allora, in accordo con il Vescovo, le due suore citate sopra vennero trasferite presso l' episcopio e venne chiusa la casa di S. Andrea di Conza e tramite una convenzione stipulata con la curia fu concesso loro di esplicare il carisma: cioè la formazione dei fanciulli e dei giovani. Così negli anni '40 fu affidata alle cure delle suore Oblate l' Azione Cattolica, la catechesi dei bambini e la loro preparazione ai sacramenti.
Nel 1967 l'insegnante Marciano Capobianco, ammirando l'opera educativa svolta dalle suore Oblate in episcopio, insistette affinchè le suore potessero offrire una formazione ai piccoli anche a livello didattico. Così fu richiesta alla Madre Generale di rafforzare la comunità di Sant'Angelo con qualche elemento in più per far fronte a questa nuova attività nata dal desiderio del popolo.

Sua Eccellenza Monsignor Crisostomo Carullo e Monsignor Giuseppe Chiusano accettarono con entusiasmo la proposta, così nel 1967-68 la curia mise a disposizione due locali attigui all' Episcopio e fu dato inizio all' attività didattica.
Bisogna osservare che allora nella comunità di Sant'Angelo non esistevano scuole per l' infanzia, l' unica esistente era fuori dal centro abitato, tenuta dalle suore Vicenziane. Dalla sede centrale fu inviata, per questa opera, una giovane suora, Sr. Gaetana Giammarino. Insieme alla formazione didattica le suore si distinguevano per rispondere alle esigenze delle famiglie e dei loro problemi. Si verificò per la seconda volta ciò che era accaduto all' inizio della nostra famiglia religiosa: molte famiglie, infatti, bussavano alla porta per chiedere di donare ai loro figli la nostra proposta educativa. In poco tempo i locali si riempirono di piccoli, e nei controlli effettuati dalla direzione didattica locale e da quella provinciale, emerse l'inadeguatezza dei locali, e la necessità, per continuare a svolgere questa attività, di trovare una struttura adeguata.

L'ispettore stesso, il Signor Giuseppe Pescatore suggerì che la cosa migliore era comprare un terreno e costruirvi la scuola. Così l'allora superiora Sr. Benedetta Arduini acquistò il terreno dal Signor Paolo Aquilone e con urgenza furono iniziati i lavori. Tutte le porte della provvidenza si aprirono e nel giro di tre anni l'edificio fo pronto.

Il 2 Ottobre del 1972 la scuola materna si trasferì dall' Episcopio in Via Bartolomei. Vari furono le insegnanti che si alternarono nell'educazione dei bimbi. Vogliamo ricordare: Sr. Gaetana Giammarino, Sr M. Emerenziana Velia, Sr. M. Raffaella Carù , Sr. M. Consolata Franciosi, Sr. M. Caterina Tozzo, Sr. M. Gerardina Capobianco, Sr. M. Nicolina Porciello, Sr. M. Aurora Gargano, Sr. M. Clementina Guarini, Sr . M. Lucia Stivala e due insegnanti laiche:Vittoria Fierro e Pina Gargano.

Il Terremoto del 1980
Nel Novembre 1980 un fatto scosse fortemente la comunità di Sant'Angelo: uno scisma di forte intensità che rase al suolo l'intera cittadina. Le conseguenze furono tragiche: non vi fu famiglia che non pianse i suoi cari strappati tragicamente dalle sue cure. Come per miracolo la struttura scolastica uscì indenne dal sisma, l' attività didattica della scuola fu comunque interrotta, le suore trasferite, i locali occupati dal tribunale dalla direzione didattica statale. Nel mese di Gennaio rientrano Sr. M. Emerenziana Velia e Sr. Aurora è la casa sì trasformò per i cittadini in centro di accoglienza diurno e notturno. Un mese dopo la Madre Generale, Madre Assunta, venne con l' ingegnere da Albano per verificare la stabilità della nostra casa e avendo ricevuto l'agibilità essa divenne luogo di ospitalità, accogliendo il Vescovo pro tempore Monsignor Criscito e gli uffici della Curia fino al 1994.


In questo periodo varie furono le personalità passate nella nostra casa che vennero a darci conforto e coraggio: il 12 gennaio 1981 Sua Eccellenza Monsignor Trisoldi, Ausiliario di Milano, lo stesso giorno il Cardinal Caprio, Prefetto della Sacra Congregazione dei Religiosi; il 21 febbraio 1981 Monsignor Antonio Nuzzi appena ordinato dalla Santa Sede Vescovo di Sant'Angelo venne a fare visita e si trattenne a pranzo con il Vicario; il 12 aprile prese possesso della diocesi e fu ospite presso questa casa, una cameretta fungeva da studio, i pasti li condivideva alla nostra tavola. Dormiva in una roulot situata fuori nel cortile, e questo per diversi anni, finché non fu restaurata la curia che aveva subito numerosi danni; il 23 aprile il Cardinale di Napoli Monsignor Giuseppe Ursi; successivamente il Vescovo di Grosseto che fu ospite per tre giorni; il 25 maggio l'assistente sociale Antonio Costanze, residente in Germania, nativo di Benevento, venne con un gruppo di disabili, si accamparono nel salone, la sera montavano le brandine, la mattina le toglievano e questo per quindici giorni, durante la loro permanenza costruirono dei giochi per far giocare i bambini all' aperto; il 14 giugno iI Cardinal Carlo Maria Martini, Vescovo di Milano , fu ospite per varie volte nella nostra casa insieme ad alcuni sacerdoti Don Siro e Don Tarcisio; un gruppo di chierici somaschi, venuti da Albano Laziale, accompagnati da Padre Cataldo Campana che sono rimasti a svolgere volontariato presso la popolazione per varie settimane; il 15 settembre il Padre Generale dei Cappuccini ; iI padre Generale dei Gesuiti Padre Giovanni Latiani, e padre Armando Gargiulo, Padre Mario e Padre Stefano; il direttore della Caritas Italiana Monsignor Nervo con il suo segretario Don Nelvio.
Monsignor Nuzzi guardando l'attività della casa in questo periodo affermava: " Questa casa è una miniera della provvidenza di Dio".
Attualmente la comunità delle Oblate è così costituita: Sr.M. Emerenziana Velia, superiora della comunità, Sr. Gerardina Capobianco e Sr. M. Costanza Fasano. La comunità svolge l'attività educativa nella Scuola Materna e nella comunità parrocchiale con la catechesi, la cura dei ministranti, l'assistenza missionaria in Diocesi, in piena collaborazione con il parroco e altre comunità pastorali.